La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Trento ha accolto il ricorso presentato da una contribuente contro tre avvisi di accertamento relativi all’anno d’imposta 2018 (IRPEF, IVA e IRAP), emessi dalla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Con la sentenza n. 307/2025, depositata il 14 ottobre 2025, il giudice monocratico ha annullato integralmente l’atto impositivo, disponendo la compensazione delle spese di giudizio.
Il caso si distingue per la rilevanza attribuita alla condizione personale della contribuente, imprenditrice e madre di due figli nati nel periodo oggetto di accertamento. La riduzione della presenza lavorativa diretta e il ricorso a personale esterno, con conseguenti costi aggiuntivi, sono stati ritenuti elementi idonei a incidere sulla determinazione del reddito tassabile. La Corte ha ritenuto che l’Ufficio non abbia fornito una prova sufficientemente solida a sostegno della pretesa tributaria, richiamando precedenti pronunce relative alle annualità 2016 e 2017, anch’esse favorevoli alla contribuente.
Particolarmente significativa è la valorizzazione delle novità introdotte dalla legge n. 130/2022 in materia di onere della prova, che impongono un rigore probatorio elevato per sostenere in giudizio la legittimità di un accertamento. Il giudice ha escluso la possibilità di un vaglio sostitutivo, evidenziando come l’insufficienza della prova da parte dell’Ufficio comporti l’annullamento dell’atto senza margini interpretativi.
La difesa della contribuente è stata curata dallo Studio Borghetti – Legale e Tributario, con il Dott. Antonio Borghetti in qualità di name Partner.
Lo Studio ha ottenuto l’accoglimento del ricorso anche per la terza annualità consecutiva, confermando la coerenza e l’efficacia della strategia difensiva adottata.
Lo Studio Borghetti & Associati, fondato dal Dott. Antonio Borghetti, è una realtà professionale con sede a Trento e Rovereto, specializzata in consulenza fiscale, contabile e societaria.






















